/usr/share/doc/gnupg-doc/GNU_Privacy_Handbook/it/html/c520.htm is in gnupg-doc 2003.04.06+dak1-1ubuntu1.
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><TITLE
> Uso quotidiano di GnuPG
</TITLE
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TITLE="Manuale GNU sulla privacy"
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TITLE=" Distribuire le chiavi
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TITLE=" Costruire la propria rete della fiducia
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>Manuale GNU sulla privacy</TH
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><A
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>Indietro</A
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VALIGN="bottom"
></TD
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VALIGN="bottom"
><A
HREF="x585.htm"
ACCESSKEY="N"
>Avanti</A
></TD
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></TABLE
><HR
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CLASS="CHAPTER"
><H1
><A
NAME="USO-QUOTIDIANO"
></A
>Capitolo 4. Uso quotidiano di GnuPG
</H1
><DIV
CLASS="TOC"
><DL
><DT
><B
>Sommario</B
></DT
><DT
><A
HREF="c520.htm#DEFINIRE-REQUISITI-SICUREZZA"
>Definire i propri requisiti di sicurezza</A
></DT
><DT
><A
HREF="x585.htm"
>Costruire la propria rete della fiducia</A
></DT
><DT
><A
HREF="x595.htm"
>Usare GnuPG legalmente</A
></DT
></DL
></DIV
><P
> GnuPG è uno strumento complesso che coinvolge questioni
tecniche, sociali e legali. Da un punto di vista tecnico è stato
progettato per venir usato in situazioni con requisiti di
sicurezza notevolmente differenti, fatto che ha complicato la
gestione delle chiavi. Da un punto di vista sociale, l'uso di
GnuPG non è una decisione strettamente personale. Per
utilizzare veramente GnuPG entrambe le parti coinvolte nella
comunicazione devono usarlo effettivamente. Infine, a partire
all'incirca dal 1999, le leggi riguardanti la criptazione
digitale, in particolare la legalità dell'uso di GnuPG, variano
da stato a stato e sono tutt'ora dibattute dai governi di molte
nazioni.
</P
><P
> Il presente capitolo affronta queste tematiche. Esso fornisce
pratici consigli su come usare GnuPG per soddisfare alle proprie
esigenze di sicurezza. Suggerisce anche dei modi per promuovere
l'uso di GnuPG come strumento per comunicazioni sicure fra sé ed
i propri colleghi, quando questi non lo utilizzano già. Infine,
viene sottolineato lo status legale di GnuPG all'interno dello
stato corrente delle leggi sulla criptazione nel mondo.
</P
><DIV
CLASS="SECT1"
><H1
CLASS="SECT1"
><A
NAME="DEFINIRE-REQUISITI-SICUREZZA"
>Definire i propri requisiti di sicurezza</A
></H1
><P
> GnuPG è uno strumento per proteggere la propria privacy. La
propria privacy è protetta se è possibile corrispondere con
altri senza che nessuno possa intromettersi e legga i vostri
messaggi.
</P
><P
> Il modo in cui si dovrebbe usare GnuPG dipende dalla
determinazione e dalla ricchezza di risorse di coloro i quali
vogliono leggere i vostri messaggi criptati. Un ficcanaso può
essere un amministratore di sistema senza scrupoli che legge a
caso la posta altrui; può essere una spia industriale che sta
provando a rubare i segreti industriali della vostra compagnia;
può essere un'agenzia per il rispetto della legge che cerca di
accusarvi. L'utilizzo di GnuPG per proteggersi contro spioni
casuali sarà differente dall'uso di GnuPG per proteggersi
contro avversari determinati. L'obiettivo, in ultima analisi,
consiste nel rendere più costoso il recupero dei dati non
criptati di quanto valgano i dati stessi.
</P
><P
> La personalizzazione del proprio uso di GnuPG orbita attorno a
quattro punti:
<P
></P
><UL
COMPACT="COMPACT"
><LI
><P
> la scelta della dimensione della chiave della propria
coppia di chiavi pubblica/privata,
</P
></LI
><LI
><P
> la protezione della propria chiave privata,
</P
></LI
><LI
><P
> la scelta delle date di scadenza e dell'uso di sottochiavi
e
</P
></LI
><LI
><P
> la gestione della propria rete della fiducia.
</P
></LI
></UL
>
Una dimensione della chiave scelta bene protegge dagli attacchi
a forza bruta sferrati contro i messaggi criptati. Proteggere
la propria chiave privata evita che un malintenzionato possa
semplicemente usare la propria chiave privata per decifrare
messaggi criptati e firmare messaggi a vostro nome. La corretta
gestione della propria rete della fiducia evita che dei
malintenzionati fingano di essere le persone con le quali
usualmente si comunica. Infine, decidere per questi elementi di
personalizzazione rispettando i propri requisiti di sicurezza è
il modo in cui si bilancia il lavoro extra dovuto all'uso di
GnuPG con la privacy che esso offre.
</P
><DIV
CLASS="SECT2"
><H2
CLASS="SECT2"
><A
NAME="AEN540"
>Scegliere la dimensione della chiave</A
></H2
><P
> La scelta della dimensione di una chiave dipende dalla chiave.
In OpenPGP una coppia di chiavi pubblica/privata possiede,
normalmente, più di una chiave. Al minimo possiede una chiave
di firma principale e probabilmente una o più sotto-chiavi
addizionali di cifratura. Utilizzando i parametri
preimpostati per la generazione di chiavi con GnuPG, la
chiave principale sarà di tipo DSA e le sotto-chiavi di tipo
ElGamal.
</P
><P
> Per lo standard DSA sono previste chiavi fino a 1024 bit.
Questo valore non è particolarmente alto data la tecnologia di
fattorizzazione di oggi, ma è ciò che lo standard specifica.
Senza esitazioni si dovrebbero quindi usare chiavi DSA da 1024
bit.
</P
><P
> Le chiavi ElGamal, d'altro canto, possono essere di qualsiasi
dimensione. Poiché GnuPG è un sistema a chiave pubblica
ibrido, la chiave pubblica viene usata per criptare una chiave
di sessione da 128 bit, mentre la chiave privata è usata per
decriptarla. Ciò nonostante, la dimensione della chiave
influenza la velocità di cifratura e decifratura in quanto il
costo di questi algoritmi cresce esponenzialmente con il
crescere della dimensione della chiave. Chiavi grandi,
inoltre, richiedono più tempo ad essere generate e più spazio
per essere salvate. Infine, c'è una riduzione del ritorno di
sicurezza che una chiave grande fornisce. Dopo tutto, se la
chiave è tanto grande da resistere ad un attacco a forza
bruta, uno spione semplicemente cambierebbe metodo e
cercherebbe di ottenere i dati in chiaro in un altro modo.
Esempi di tali metodi alternativi sono il furto in
appartamento e la rapina. 1024 bit è perciò la dimensione di
chiave raccomandata. Se si ha sinceramente bisogno di una
dimensione di chiave maggiore, allora probabilmente si
conoscono già tutte queste problematiche e ci si dovrebbe
rivolgere pertanto ad un esperto in sicurezza di dati.
</P
></DIV
><DIV
CLASS="SECT2"
><H2
CLASS="SECT2"
><A
NAME="AEN545"
>Proteggere la propria chiave privata</A
></H2
><P
> Proteggere la propria chiave privata è il lavoro più
importante che si deve considerare quando si vuole utilizzare
GnuPG correttamente. Se qualcuno ottiene la vostra chiave
privata, allora tutti i dati criptati con quella chiave
privata possono essere decifrati e firme fatte in vostro nome.
Se si perde la propria chiave privata, allora non sarà più
possibile decriptare documenti cifrati personalmente in futuro
o nel passato e non sarà più possibile fare alcuna firma. La
sola perdita della propria chiave privata è un evento
catastrofico.
</P
><P
> In qualsiasi modo si utilizzi GnuPG si dovrebbe riporre in
un posto sicuro il <A
HREF="c52.htm#REVOCATION"
>certificato di
revoca</A
> della propria chiave pubblica e salvare una
copia della propria chiave privata su un supporto protetto da
scrittura. Per esempio, si potrebbe masterizzare un CD-ROM e
riporlo nella cassetta di sicurezza della propria banca in una
busta sigillata. In alternativa, si potrebbe salvare il tutto
su un dischetto e nasconderlo da qualche parte in casa
propria. Qualsiasi cosa si pensi di fare, chiave privata e
certificato di revoca dovrebbero essere messi su un supporto
che garantisca il mantenimento dei dati per tanto tempo quanto
ci si aspetta di utilizzare la chiave e si dovrebbe salvarli
con più attenzione di quanta se ne faccia per la propria
chiave privata di uso quotidiano.
</P
><P
> Nel tentativo di salvaguardare la propria chiave, GnuPG non
salva su disco la chiave privata così com'è. Essa viene invece
criptata utilizzando un algoritmo di cifratura simmetrico.
Questo è il motivo per cui si necessita di una passphrase per
poter accedere alla chiave. In questo modo ci sono due
barriere che un malintenzionato deve superare per poter
accedere alla vostra chiave privata: deve aver effettivamente
accessso alla chiave e deve riuscire a superare la cifratura.
</P
><P
> Il salvataggio sicuro della propria chiave privata è
importante, ma c'è un costo da sostenere. Idealmente si
dovrebbe tenere la chiave privata su un disco rimovibile e
protetto in scrittura, come un floppy, e lo si dovrebbe
utilizzare su una macchina con un unico utente non connessa ad
alcuna rete. Ciò può risultare sconveniente o impossibile.
Per esempio può accadere che non si possieda un computer ma ci
ritrovi costretti ad utilizzarne uno al lavoro o a scuola.
Oppure potrebbe succedere che ci si vedrebbe costretti a
scollegare il proprio computer da una connessione permanente
ogni volta che si voglia usare GnuPG.
</P
><P
> Tutto questo non significa che non si possa o non si debba
usare GnuPG. Piuttosto si è deciso che i dati da proteggere
sono abbastanza importanti da venir cifrati, ma non così
importanti da richiedere un impegno ulteriore affinché la
prima barriera risulti più robusta. È una questione di scelta.
</P
><P
> Una buona passphrase è assolutamente cruciale nell'uso di
GnuPG. Qualsiasi malintenzionato che riesca a guadagnare
l'accesso alla propria chiave privata deve oltrepassare la
cifratura della chiave privata stessa. Invece di indovinare
brutalmente la chiave, il malintenzionato cercherà quasi
certamente di indovinare la passphrase.
</P
><P
> Il motivo per cui si prova prima con la passphrase consiste
nel fatto che la maggior parte delle persone sceglie una
passphrase più facile da indovinare di una chiave casuale a
128 bit. Se la passphrase è una parola, è molto più economico
provare tutte le parole presenti nei dizionari delle lingue
del mondo. Anche se i caratteri della parola sono permutati,
per esempio ``putcomter'' invece di
``computer'', è comunque più semplice provare con
delle parole da dizionario a cui sono applicate delle regole
di permutazione. Lo stesso problema si applica a citazioni.
Generalmente le passphrase basate su frasi del linguaggio
naturale sono poveri esempi di passphrase, in quanto esiste
poca casualità e molta ridondanza nel linguaggio naturale.
</P
><P
> Una buona passphrase è quella passphrase che si riesce a
ricordare, ma che altri difficilmente possono indovinare.
Essa dovrebbe includere caratteri presi da tutto lo spettro
dei caratteri stampabili presenti sulla tastiera. Ciò include
i caratteri alfabetici maiuscoli, numeri e caratteri speciali
come <TT
CLASS="LITERAL"
>}</TT
> e <TT
CLASS="LITERAL"
>|</TT
>. Bisonga
essere creativi e spendere un po' di tempo nel considerare la
propria passphrase; una buona scelta è importante per
assicurare la propria privacy.
</P
></DIV
><DIV
CLASS="SECT2"
><H2
CLASS="SECT2"
><A
NAME="AEN558"
>Scegliere la data di scadenza e usare le sotto-chiavi.</A
></H2
><P
> Per default, quando si crea una nuova coppia di chiavi,
vengono generate una chiave di firma principale DSA ed una
sotto-chiave di cifratura ElGamal. Ciò risulta inconveniente
in quanto i ruoli giocati dalle due chiavi sono differenti e
si potrebbe perciò volere che le chiavi abbiano una differente
durata. La chiave di firma principale viene usata per fare le
firme digitali e raccoglie le firme delle altre persone che
hanno confermato la vostra identità. La chiave di cifratura
viene usata solo per decifrare i documenti criptati che si
ricevono. Tipicamente una firma digitale possiede un tempo di
vita lungo, cioè eterno, in quanto non si vuole perdere le
firme applicate alla propria chiave per la raccolta delle
quali si è lavorato duramente. D'altro canto, la sotto-chiave
di cifratura dovrebbe essere cambiata periodicamente per
un'ulteriore sicurezza, poiché, se una chiave di cifratura
viene violata, il malintenzionato può leggere tutti i
documenti cifrati con quella chiave sia nel futuro che nel
passato.
</P
><P
> Accade quasi sempre che non si desidera avere una data di
scadenza per la propria chiave principale. Ci sono due
ragioni per le quali si potrebbe scegliere il contrario. La
prima è che si intende usare la chiave per un periodo
limitato. Per esempio la si potrebbe usare per un evento,
come una campagna politica, dopo il quale non sarebbe più
utile. Un'altra ragione consiste nel fatto che se si dovesse
perdere il controllo della chiave senza possedere un
certificato di revoca con il quale revocarla, avendo un data
di scadenza sulla chiave principale ci si assicura che alla
fine essa cadrà comunque in disuso.
</P
><P
> Cambiare le sotto-chiavi di cifratura è semplice ma può
risultare sconveniente. Se si genera una nuova coppia di
chiavi con una data di scadenza per la sotto-chiave, alla fine
tale chiave scadrà. Appena prima della scadenza si aggiungerà
allora una nuova sottochiave e si renderà nota la propria
chiave pubblica aggiornata. Chi desidera corrispondere con
voi dovrà, una volta che la sotto-chiave è scaduta, recuperare
la chiave aggiornata in quanto non sarà più in grado di
cifrare con la chiave scaduta. Ciò può essere sconveniente a
seconda di come si distribuisce la chiave. Fortunatamente,
però, non saranno necessarie altre firme in quanto la nuova
sotto-chiave sarà stata firmata mediante la vostra chiave di
firma principale, la quale, verosimilmente, è già stata
convalidata dai vostri corrispondenti.
</P
><P
> Questa sconvenienza può o meno valere la sicurezza aggiunta.
Proprio come è possibile fare di persona, un malintenzionato
può tuttavia leggere tutti i documenti criptati con la
sotto-chiave scaduta [se riuscisse ad entrarne in possesso,
<I
CLASS="EMPHASIS"
>ndt</I
>]. Cambiare le sotto-chiavi protegge
solo i documenti futuri. Per leggere i documenti cifrati con
la nuova sotto-chiave, un malintenzionato avrebbe bisogno di
cominciare un nuovo attacco utilizzando una qualsiasi delle
tecniche adottate la prima volta nei vostri confronti.
</P
><P
> Per concludere, ha senso avere solo una sotto-chiave di
cifratura valida in un mazzo. Non c'è nessun guadagno in
termini di sicurezza nell'avere due o più sotto-chiavi attive.
Può certamente esserci un numero qualsiasi di chiavi scadute
in un mazzo, in modo tale che documenti cifrati in passato
possano ancora essere decifrati, ma è sufficiente che solo una
sotto-chiave sia attiva in un dato momento.
</P
></DIV
><DIV
CLASS="SECT2"
><H2
CLASS="SECT2"
><A
NAME="AEN566"
>Gestire la propria rete della fiducia</A
></H2
><P
> Così come per la protezione della propria chiave, anche la
gestione della propria rete della fiducia rappresenta un altro
aspetto dell'uso di GnuPG che richiede la ponderazione di
sicurezza a sfavore della semplicità di utilizzo. Se si sta
utilizzando GnuPG per proteggersi contro spioni e falsari
casuali, allora ci si può permettere di avere relativamente
una buona fiducia delle firme di altre persone. Viceversa, se
si è preoccupati che possa esserci un malintenzionato ben
determinato nel voler invadere la propria privacy, allora si
dovrebbe avere molta meno fiducia nelle firme altrui e si
dovrebbe spendere molto più tempo nella verificarle personale.
</P
><P
> Qualsiasi siano i propri requisiti di sicurezza, però, si
dovrebbe <I
CLASS="EMPHASIS"
>sempre prestare attenzione</I
>
quando si firmano le chiavi degli altri. È egoistico firmare
una chiave possedendo la sola confidenza nella validità della
chiave sufficiente a soddisfare i propri requisiti di
sicurezza. Altre persone, con richieste di sicurezza più
stringenti, potrebbero voler dipendere dalla propria firma.
Se non possono dipendere da voi, ciò indebolisce la rete della
fiducia e rende più difficoltosa la comunicazione per gli
utenti di GnuPG. Si utilizzi la stessa cura nel firmare
chiavi che si vorrebbero altri usassero quando si dipende
dalle loro firme.
</P
><P
> In pratica gestire la propria rete della fiducia si riduce a
concedere fiducia agli altri e nell'aggiustare le opzioni
<CODE
CLASS="OPTION"
>--marginals-needed</CODE
>
e <CODE
CLASS="OPTION"
>--completes-needed</CODE
>.
Qualsiasi chiave si firmi personalmente verrà considerata
valida, ma, tranne che per piccoli gruppi, non sarebbe pratico
firmare di persona la chiave di ogni corrispondente con i
quali si desideri comunicare. Si dovrà pertanto concedere
della fiducia agli altri.
</P
><P
> Risulta probabilmente saggio essere precisi nel concedere la
propria fiducia e quindi usare le opzioni per regolare
l'attenzione che GnuPG debba porre nella convalida delle
chiavi. Come esempio concreto ci si potrebbe fidare
totalmente solo di alcuni stretti amici, che si sa essere
attenti nella firma delle chiavi, e fidarsi solo marginalmente
di tutti gli altri presenti nel proprio mazzo di chiavi. Di
coseguenza si potrebbe impostare
<CODE
CLASS="OPTION"
>--completes-needed</CODE
> a <TT
CLASS="LITERAL"
>1</TT
> e
<CODE
CLASS="OPTION"
>--marginals-needed</CODE
> a <TT
CLASS="LITERAL"
>2</TT
>.
Se si è più preoccupati per la sicurezza, si potrebbero
scegliere dei valori pari a <TT
CLASS="LITERAL"
>1</TT
> e
<TT
CLASS="LITERAL"
>3</TT
> o <TT
CLASS="LITERAL"
>2</TT
> e
<TT
CLASS="LITERAL"
>3</TT
> rispettivamente. Se invece si è meno
preoccupati di eventuali attacchi alla propria privacy e si
desidera solo un po' di ragionevole confidenza circa la
validità delle chiavi, si possono impostare i valori
<TT
CLASS="LITERAL"
>1</TT
> e <TT
CLASS="LITERAL"
>1</TT
>. In generale, se
i valori per queste opzioni sono grandi, ciò implica che un
numero maggiore di persone dovranno cospirare contro di voi
per veder convalidare una chiave che non appartiene
effettivamente alla persona alla quale si pensa appartenga.
</P
></DIV
></DIV
></DIV
><DIV
CLASS="NAVFOOTER"
><HR
ALIGN="LEFT"
WIDTH="100%"><TABLE
SUMMARY="Footer navigation table"
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CELLSPACING="0"
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><A
HREF="x499.htm"
ACCESSKEY="P"
>Indietro</A
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><TD
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><A
HREF="book1.htm"
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>Partenza</A
></TD
><TD
WIDTH="33%"
ALIGN="right"
VALIGN="top"
><A
HREF="x585.htm"
ACCESSKEY="N"
>Avanti</A
></TD
></TR
><TR
><TD
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>Distribuire le chiavi</TD
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> </TD
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>Costruire la propria rete della fiducia</TD
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